… e lo chiamerai destino

con adattamento teatrale

Marco Tullio Barboni

Nel circuito internazionale Amazon

“Rendi cosciente il tuo inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e lo chiamerai destino”
Carl Gustav Jung

Conscio vs Inconscio

Come due celebrati personaggi dello spettacolo.

Del più celebrato degli spettacoli: quello della vita. Un faccia a faccia raccontato come mai prima.

Un dialogo animato, sorprendente, sfrontato, e rivelatore tra due entità cui è affidata la più grande delle responsabilità: quella di scegliere.

Se parlare o tacere, amare od odiare, combattere o fuggire.

Oscar e Felix danno voce al Conscio e all’Inconscio di George Martini in un botta e risposta serrato e senza esclusione di colpi.

Ne deriva il racconto di una vita, metafora di milioni di altre vite, anche della nostra.

Uno stile unico per un lettura che scorre davanti agli occhi come un film.

Hanno detto

Sigmund Freud

Nell’inconscio i processi psichici non sono affatto identici a quelli noti nella vita psichica conscia, ma godono di certe libertà che a questi ultimi sono negate.

Karl Kraus

Secondo le più recenti ricerche l’inconscio sembra essere una specie di ghetto dei pensieri. Ora molti di essi hanno nostalgia di casa.

Robert M. Williams

Se la mente conscia desidera una meta che la mente inconscia disapprova, indovinate quale mente di solito vince la gara?

Daniel Kahneman

“Sistema 1” e “Sistema 2″…l’inconscio ed il sé conscio…come uno psicodramma con due personaggi.

Sigmund Freud

Scherzando,
si può dire di tutto,
anche la verità

L'autore

Il Conscio e l’Inconscio come una celebrata coppia dello spettacolo. Del più celebrato degli spettacoli: quello della vita. Un faccia a faccia in prima mondiale assoluta.

Biografia

Marco Tullio Barboni è nato a Roma dove vive e lavora. Soggettista sceneggiatore e regista, rappresenta la terza generazione di una famiglia di “cinematografari”, dopo lo zio Leonida, direttore della fotografia prediletto da Anna Magnani, ed il padre Enzo creatore, con lo pseudonimo di E.B. Clucher, della saga con Terence Hill e Bud Spencer. Dopo una breve esperienza come aiuto regista, Marco Tullio si laurea con lode in Scienze Politiche presso l’Università romana “La Sapienza” con una tesi sulla censura cinematografica di cui è di cui è relatore il prof. Aldo Moro e quindi intraprende l’attività professionale come scrittore per il cinema e la televisione.
Dopo oltre cinquanta tra film, cortrometraggi e tv-movie, “…e lo chiamerai destino” rappresenta la sua prima opera per l’editoria.

Recensioni

  • Prof. Domenico Mazzullo

Narra la leggenda, che Sigmund Freud, padre della Psicoanalisi, fosse tremendamente invidioso del Suo concittadino e coevo Arthur Schnitzler, medico anch’Egli, ma famoso come commediografo e scrittore e si fosse sempre rifiutato di incontrarLo. Causa della invidia, per ammissione dello stesso Freud, il fatto che le novelle e i romanzi di Schnitzler fossero più affascinanti dei Suoi casi clinici e che i personaggi di fantasia dello stesso Schnitzler fossero più “veri” dei Suoi veri pazienti. Anche io, in quanto psichiatra provo una invincibile invidia nei confronti di Chi, non psichiatra, riesce a penetrare con grande maestria nell’animo umano e a descriverlo nei suoi meandri.. Devo ahimè ammettere che ancora una volta ho provato invidia leggendo l’opera di Marco Tullio Barboni “… e lo chiamerai destino” Che è riuscito a coniugare e congiungere, con il Suo scritto, due tematiche a me molto care e particolarmente complesse, quella dell’inconscio e quella del destino. Inconscio e destino che forse sono la stessa cosa, come disse Karl Gustav Jung, a seconda della prospettiva dalla quale si giudichi. Dobbiamo dare atto all’Autore di aver egregiamente creato nella Sua Opera letteraria questa mirabile sintesi.

  • Bud Spencer

L’articolato lavoro di Marco Barboni analizza con sapienza e profondità aspetti e meccanismi della vita che incidono sul destino di ogni essere umano capace di sentimenti ed emozioni, qualità sempre più rare in questi tempi. L’approccio interessante dell’autore mi ha costretto a riflettere anche sulla mia personale esperienza e ad analizzare, ora che ho l’età e il tempo per farlo, gli avvenimenti della mia esistenza che è stata costellata di tali e tante evenienze fortunate, la cui logica quasi sempre mi è sfuggita, specialmente in relazione all’impossibilità di risolvere l’antico dilemma: l’essere umano è capace di determinare il proprio destino o siamo attori inconsapevoli, nostro malgrado, di un disegno già scritto? Grandi filosofi e pensatori hanno da secoli riflettuto sul punto e la lettura di “…e lo chiamerai destino” è certamente un ausilio per risolvere l’enigma, Anche io, in quanto psichiatra provo una invincibile invidia nei confronti di Chi, non psichiatra, riesce a penetrare con grande maestria nell’animo umano e a descriverlo nei suoi meandri.. Devo ahimè ammettere che ancora una volta ho provato invidia leggendo l’opera di Marco Tullio Barboni “… e lo chiamerai destino” Che è riuscito a coniugare e congiungere, con il Suo scritto, due tematiche a me molto care e particolarmente complesse, quella dell’inconscio e quella del destino. Inconscio e destino che forse sono la stessa cosa, come disse Karl Gustav Jung, a seconda della prospettiva dalla quale si giudichi. Dobbiamo dare atto all’Autore di aver egregiamente creato nella Sua Opera letteraria questa mirabile sintesi.

  • Recensione giuria Annual Writer’s Digest Book Awards

Splendida recensione USA per “…and you will call it faith” di Marco Tullio Barboni. Dopo l’inaspettato successo all’interno dell’American Book Festival per la versione americana di “…e lo chiamerai destino” di Marco Tullio Barboni (Edizioni Kappa), dove il volume è arrivato in finale da vero outsider con il titolo di “…and you will call it faith”, il medesimo libro ha conquistato una ampia visibilità anche al 27th Annual Writer’s Digest Book Awards, alla cui giuria si deve la seguente lusinghiera recensione: “Ricorda il formato di una sceneggiatura senza la scena, il che funziona bene per come la storia viene raccontata. Il ritmo rimane costante per tutta la storia. Non ci sono momenti di alti e bassi; comunque ci sono degli attimi di energia. La storia è in ordine cronologico, rendendola facile da leggere. Viene fatto uso di una lingua straniera, che non è una cosa cattiva ma fa fermare il lettore per capire cosa sta dicendo il personaggio (attraverso le note a piè di pagina).
Certe volte la possibilità di seguire il il discorso tra Felix e Oscar sulla vita di George si impasta con un dibattito trai due per decidere chi ha torto o ragione. Infatti, Felix lo spiega perfettamente a pag.188, sesto paragrafo “Bythe way, we’d better get back on the chronological track. Because, each time we start up again, the events get all mixed up: one piled on top of the other.”Questo è come il lettore si sente in certe parti della storia. (…) La storia in generale è un’idea unica, mi ha ricordato delle storie di Platone su Socrate, o almeno come i filosofi portavano all’attenzione le loro idee, solo che questo viene fatto in una maniera più semplice in modo che il pubblico capisca meglio. Non c’è un chiaro antagonista o protagonista, che funziona bene per la trama. Non c’è un vero sviluppo del personaggio, dato che sembra più un dibattito su chi (il conscio o l’inconscio) ha ragione o torto, o almeno chi è il responsabile della situazione attuale di George.
La storia finisce senza una soluzione chiara sulla relazione tra subconscio e conscio, ma lascia il lettore a credere che George si è svegliato e che il conscio ha imparato qualcosa dal subconscio. Se questo ha un’influenza sulla vita di George non si sa. Le cose migliori del libro sono la trama e l’idea in sè. Una discussione fra subconscio e conscio su chi ha ragione e chi ha torto. Il gioco sulla psicologia and alcune delle ideologie dei maestri sono fatti in un modo unico e interessante. Il setting è ben pensato, dato che è solo una panchina con Felice e Oscar. Nel complesso, l’autore è chiaramente sceso nei minuscoli dettagli per raccontare la storia nel mondo giusto”.
Inoltre, per la struttura e l’organizzazione, su un range di 5 punti, il volume del Barboni ne ha conquistati ben 4, così come per la grammatica e lo spelling, e per lo sviluppo del personaggio e lo stile di scrittura. Votazione massima, infine, per la trama e l’appeal generale del romanzo che, lo ricordiamo, è stato un esordio letterario.

Tour letterario

Alcune tappe del tour che ha riscosso grande successo di pubblico e di critica.

26 ottobre 2016
Nella Sala Teresina Degan a Pordenone, presso il circolo della Cultura e delle Arti di Pordenone, in collaborazione con il Lions Club Naonis, con la conduzione del giornalista Max Rizzotto.

11 novembre 2016
Appuntamento culturale nella Capitale presso la LIBRERIA MONDADORI di Via Piave, il giornalista e critico letterario Andrea Menaglia illustra l’opera prima.

Riconoscimenti

Agosto 2018. Ottiene due menzioni di merito nell’ambito del PREMIO INTERNAZIONALE SALVATORE QUASIMODO: uno per il per il libro ed una per il testo teatrale che ne rappresenta l’adattamento.

 Settembre 2018. Vince il PREMIO LETTERARIO MONTEFIORE  Nella sezione a tema libero Libro edito di Narrativa, di Poesia o di Saggistica in lingua Italiana in vernacolo o Straniera conquista il primo posto ex aequo con un altro illustre protagonista: il giornalista e saggista italiano Andrea Scanzi, che ha vinto con l’opera “Renzusconi”

Novembre 2018. Ottiene il Diploma D’Onore con Menzione D’ Encomio al Premio Letterario Internazionale Michelangelo Buonarroti 2018.

Aprile 2019. Ottiene la “Menzione di Merito” al Premio Internazionale Giglio Blu di Firenze 2019.

Aprile 2019. L’adattamento per il teatro di “…e lo chiamerai destino” vince il Premio Speciale della Giuria al Premio Letterario Teatro Aurelio 2019.

Maggio 2019. Medaglia d’oro al merito. Vincitore opere edite della selezione finale del Trofeo Internazionale Medusa Aurea 42ª edizione.

Giugno 2019. Premio Letterario Figurativo “Caffè delle Arti VI edizione”. Premio della giuria per la narrativa edita.

Agosto 2019. Finalista – American Fiction Awards 2019 per la categoria General Fiction.

Ottobre 2019. Vincitore della Sezione Drammaturgia – Testo Autore Contemporaneo del Concorso Europeo per il Teatro e la Drammaturgia Tragos.